Ansia: Come e perché si forma

COSA È, COME SI FORMA E PERSISTE L'ANSIA, COME CURARE IL DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATO

le Cause delL'ansia

Negli anni il Centro di Terapia Strategica di Arezzo ha individuato alcuni pattern ricorrenti che indicano frequenti sensazioni e pensieri nelle persone che soffrono di disturbo d’ansia:

1) SENSO DI INADEGUATEZZA 
La persona è convinta di essere mancante di qualcosa, carente in qualche abilità o capacità individuale di fondamentale importanza. 
La convinzione di essere poco capace può portare in due direzioni: a impegnarsi sempre di più per dimostrare a se stesso e agli altri di valere, ma con un esito paradossale perché più si cerca di avere tutto  sotto controllo più si finisce per perderlo; oppure a trattenersi dall’agire per il timore di sbagliare, di non fare la cosa giusta o a fare meno rispetto alle proprie possibilità in funzione della credenza «non posso aspirare ad avere di piu’» con il risultato di non essere mai soddisfatti di quello che si fa.

2) PAURA DI EVENTI FUTURI IMPREVEDIBILI
Si tratta di una sensazione di problemi in arrivo nel prossimo futuro; l’ansia è legata all’attesa angosciosa di qualcosa che potrebbe arrivare da un momento all’altro, ma che non si sa bene che cosa sia e soprattutto non saremo in grado di fronteggiarla. Per certi aspetti si ricollega al punto precedente.
Si vedono i nuvoloni neri all’orizzonte; l’intensità della tormenta e i danni che farà sono però sconosciuti.
Questo persistente stato d’allerta, non solo non consente di prevenire eventuali disastri futuri, ma limita enormemente la vita della persona stessa che, in funzione della credenza «tutto andrà male», organizza la propria vita limitando il proprio raggio d’azione o rinunciando a certe cose, con il risultato paradossale di confermare a se stessi che qualcosa di brutto avverrà di sicuro, secondo la logica «se rinuncio ci sarà un motivo».
Certe persone non arrivano a prendere coscienza in modo chiaro degli oggetti delle loro ansie, provano semplicemente una paura devastante e viscerale, senza sapere chiaramente, almeno sul momento, che cosa li spaventa. Non per questo le loro paure sono meno spaventose.

3) IL DESTINO O LA VITA MI SONO AVVERSI
Un passato che è stato segnato da uno o più fallimenti, realizzati o subiti dai quali la persona non riesce ad emanciparsi e che fanno si’ che la vita attuale non è quella che sarebbe stata senza di loro (es. «se le cose fossero andate diversamente magari ora non sarei cosi’…») per cui anche se frustrati e insoddisfatti, in parte possono andare avanti portandosi sulle spalle il pesante fardello, in parte rimangono invischiati in quel passato che inevitabilmente continua ad invadere il presente inquinandolo e compromettendo il futuro
Questi soggetti ansiosi sono vittime inconsapevoli, e portano con se una percezione ancora più marcata di difficoltà o pesantezza, ansia per la  pericolosità della giornata in arrivo. Anche qui l’ansia conosce dei veri e propri “picchi” durante la mattina, quando appena svegli, ciò che attende queste persone si dipana davanti a loro in tutta la sua maestosa pericolosità imminente, una pena senza giudizio, condanna senza tregua.

4) SENSAZIONE CHE GLI ALTRI CI OSTACOLANO
Altri pazienti hanno la sensazione persistente di essere malvoluti, intenzionalmente ostacolati o inconsapevolmente intralciati dagli altri. Naturalmente questo porta allo sviluppo di una costante iperattivazione attentiva, a fronte della minaccia in arrivo, che si estende lungo l’arco della giornata.

Il modello breve strategico è ad oggi considerato la “best practice” per il trattamento di fobie, ansia, panico. Vede il 95% dei casi risolti con una media di sole 7 sedute.

Francesco Beligni psicologo logo

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