Cosa é l'ansia
COSA È, COME SI FORMA E PERSISTE L'ANSIA, COME CURARE IL DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATO
COSA È L'ANSIA
La paura è una delle nostre sensazioni più primitive e generalmente svolge la funzione adattiva di allertare e permettere all’organismo di fronteggiare situazioni di pericolo, incrementando la sua capacità di gestire la realtà e di sopravvivere.
Il concetto di paura e quello di ansia sono complementari, infatti l’ansia viene definita come “stato di attivazione dell’organismo che si innesca di fronte a pericoli reali o presunti”. Potremmo quindi dire che l’ansia è un forte alleato nella nostra vita, perché ci permette di attivarci con la finalità di affrontare determinate situazioni, ci permette di agire e reagire. Ci spinge al miglioramento, all’applicazione del proprio ingegno e al successo, si contrappone all’apatia e frena la tendenza all’inattività dovuta all’autocompiacimento. Una dose ottimale di ansia può essere paragonata al motore di un’auto, una forza trainante che ci consente di affrontare i problemi quotidiani con la grinta necessaria per la loro risoluzione.
Quando però l’attivazione del sistema ansia è ingiustificata o supera un certo limite rispetto alle situazioni, la paura diviene patologica ovvero l’ansia si trasforma da risorsa in impedimento esistenziale e limite, invalidando il funzionamento dell’individuo. In questo caso può rendere la persona incapace di affrontare anche le situazioni più comuni, portarla ad evitare tutto, a fuggire, a non vivere, rovinando la sua esistenza e quella di chi le vive accanto.
L’ansia può essere causa o concausa di più disturbi che variano in base alle caratteristiche di intensità e di durata nel tempo.
Tra i più comuni e conosciuti:
– ATTACCHI DI PANICO dove l’ ansia si presenta in forma acuta e violenta (approfondisci su ATTACCHI DI PANICO)
– DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO (GAD) dove l’ansia è cronica e ripetuta nel tempo
– ANSIA DA PRESTAZIONE intesa sia nei rapporti sessuali che in ambito sociale (come la paura di sudare eccessivamente o di arrossire)
COME RICONOSCERE L'ansia
Nelle persone ansiose i pensieri sono negativi, catastrofici, e possono innescare anche reazioni somatiche.
Se l’ansia è eccessiva possono coesistere sintomi quali:
inquietudine e sensazione di forte tensione; fatica; difficoltà di concentrazione; irritabilità; tensione muscolare; problemi del sonno, difficoltà respiratorie, del ritmo cardiaco e del tratto gastroenterico.
Le persone ansiose tendono a monitorare costantemente l’ambiente alla ricerca di potenziali pericoli per sé o per le persone più prossime. Non essendoci nessun pericolo reale immediato la loro preoccupazione si sposta nel futuro.
Oltre alla più banale e riconoscibile sensazione di nervosismo e tensione, l’ansia si esprime molto spesso con sintomatologie fisiche che spesso arrecano grande preoccupazione a chi già di per sé mostra una tendenza generalizzata a preoccuparsi. In certi casi è addirittura possibile l’insorgere di ansia da malattia o patofobia, che si alimenta proprio dei sintomi somatici stessi legati all’ansia.
Spesso i soggetti ansiosi riportano tachicardia, sudorazione, vertigini, diarrea e nausea, ma non c’è da sottovalutare anche la correlazione tra ansia e pressione sanguinea alta. Spesso infatti i soggetti ansiosi mostrano misurazioni della pressione alterate, ma anche in questo caso non è semplice discriminare tra un innalzamento momentaneo della pressione dovuto alla stessa ansia della misurazione rispetto ad una condizione di ipertensione generalizzata.
Altre correlazioni che si trovano spesso sono tra ansia e tachicardia e tra ansia e diarrea, tipica è la sindrome del colon irritabile che a volte è diagnosticata erroneamente in soggetti che soffrono invece di un disturbo d’ansia generalizzata o di un disturbo ossessivo compulsivo incentrato sull’evaquazione.
Ad oggi soltanto 1/3 casi di disturbo d’ansia vengono riconosciuti e trattati da psicologi-psicoterapeuti in quanto spesso la sintomatologia fisiologica sopra descritta induce le persone a rivolgersi a medici di base o a specialisti (quali gastroenterologi o cardiologi) e solo in ultima istanza allo psicologo.