Domande frequenti

L’idea diffusa è che la terapia psicologica debba essere necessariamente un percorso lungo, complesso,  costoso e decisamente impegnativo per il paziente, il quale sarebbe costretto a mettersi a nudo davanti a un estraneo che indagherà i suoi segreti più intimi, le sue fragilità e le sue fantasie più inconfessabili. 
L’innovazione della terapia strategica è quella di  procedere dalla pratica alla teoria, contrariamente a come avviene di solito. Quindi, in questa ottica,  anziché spiegare al paziente le cause inconsce del suo problema (ammesso che questo possa aiutare a risolverlo) o tentare di modificare il suo comportamento, si farà sperimentare (sentire!) al paziente qualcosa di concreto, in modo che possa esperire la percezione reale e concreta che è possibile fare ciò che credeva impossibile.
Ciò su cui si interviene nell’ottica strategica sono le tentate soluzioni che le persone mettono in atto quotidianamente pensando di risolvere così i propri problemi ma che in realtà sono proprio quelle che lo mantengono e in alcuni casi lo rendono più invalidante.
 L’intervento strategico si concentra principalmente sul presente e su ciò che mantiene il problema, piuttosto che sul passato. Si cerca quindi di focalizzarsi sul “come” funziona un problema, piuttosto che sul “perché” esiste, definendo di volta in volta le strategie e le soluzioni più idonee al raggiungimento degli obiettivi che ci si propone.

Nonostante non sia semplice spiegare in modo efficace questo metodo senza approfondirlo, ho ampliato il concetto nella sezione del sito dedicata: “terapia breve strategica” (nel menù in alto del sito) che invito a consultare.  

La terapia strategica può essere applicata per varie tipologie di problematiche. E’ particolarmente indicata per tutti quei disturbi psicologici fortemente invalidanti e che creano dei reali disagi nella quotidianità (come ansia, panico, fobie, manie, compulsioni, disturbi alimentari, depressione, paranoia ecc.), ma è altresì efficace nei problemi relazionali (problemi di coppia, ansia e fobia sociale, difficoltà negli ambienti lavorativi,  relazione genitori-figli), blocchi della performance (contesti lavorativi, sportivi o scolastici), problemi dell’età adolescenziale e tutte le sintomatologie potenzialmente impedenti ad uno stadio inziale.
A seconda del tipo di problematica presentata, il terapeuta potrà proporre un intervento di tipo psicoterapico, oppure optare per un intervento di consulenza strategica, particolarmente adatta nell’affrontare i problemi non impedenti per le sue caratteristiche di efficacia e rapidità di risoluzione.

La terapia strategica non è adatta a:

  • chi crede che lo Psicologo debba essere il suo confessore e consolatore;
  • chiunque ritenga che il compito primario dello Psicologo sia quello di offrire assolute quanto rassicuranti “verità” in cui credere;
  • persone che cercano una figura con la quale stabilire una lunga, intensa e passionale relazione sentimentale-terapeutica;
  • tutti coloro che vogliano intraprendere quell’affascinante viaggio all’interno dei misteriosi meandri della loro psiche, alla ricerca del loro “vero Io”.

La terapia strategica ha il suffisso “breve” perché di fatto lo specialista si dà l’obiettivo di indurre reali e significativi cambiamenti entro le prime 10 seduteLa maggior parte dei miglioramenti avvengono già nel corso delle prime quattro o cinque sedute, ma le successive sono comunque necessarie a consolidare i risultati ottenuti ed a stabilire un nuovo equilibrio personale
Inoltre il modello è AUTOCORRETTIVO, ovvero le manovre e le prescrizioni utilizzate, mentre agiscono, indicano di rimando ciò  che stanno producendo (feedback), e questo permette di misurare costantemente lo scarto tra l’obiettivo intermedio prefissato e il risultato raggiunto momento per momento, fase per fase (si tratta di pura tecnologia al servizio del cambiamento), ovvero sia lo psicologo sia il cliente possono verificarne continuamente l’efficacia.

L’orologio non ha molta importanza in terapia strategica. La durata di una seduta è molto variabile, dai 30 minuti alle 2 ore e dipende da molti fattori che interessano sia la persona che il la tipologia del problema, ma anche  dallo specifico obiettivo che il terapeuta si prefigge di raggiungere in quella specifica seduta.

Molti credono che più tempo si passa dallo psicologo e più la terapia sarà efficace. In Terapia Strategica è esattamente il contrario: una seduta ha tanto piu’ effetto quanto piu’ rapidamente raggiunge l’obiettivo previsto.
È facile complicare le cose, il difficile è renderle semplici! 

Solitamente l’intervento prevede una cadenza bi-settimanale (2 sedute al mese) nella parte iniziale per poi aumentare i tempi tra una seduta e l’altra gradualmente fino alla fase conclusiva che prevede dei follow-up nei  6 e 12 mesi successivi.

Rispetto agli approcci  tradizionali la frequenza delle sedute è minore per le seguenti ragioni:

  • si preferisce dare il tempo necessario alle prescrizioni di fare il loro effetto;
  • per evitare il rischio di una dipendenza  dallo Psicologo;
  • per facilitare il consolidamento  nel tempo delle nuove capacità acquisite, ovvero imparare a “camminare con le proprie gambe”.

In casi particolari, laddove la struttura del problema/obiettivo lo richiedesse, mi riservo  la possibilità di aumentare la cadenza delle sedute (solamente nelle prime fasi dell’intervento e mai sotto la soglia dei 7 giorni).

No. Si tratta di un intervento che prevede i soli metodi psicologici. 

Sebbene la Terapia Breve Strategica lavori anche con le coppie (singolarmente o in sessioni di coppia), spesso i problemi della coppia possono essere  facilmente affrontabili anche mediante il lavoro condotto con uno solo dei due.

Sebbene alcuni colleghi preferiscano non avere interferenze con altre terapie, per ciò che ho potuto riscontrare, questa condizione non rappresenta ostacoli per il percorso che potremo svolgere insieme. Di conseguenza, la persona che sta seguendo una psicoterapia di altro tipo o una terapia farmacologica può rivolgersi ad un terapeuta strategico senza dover interrompere il trattamento attualmente in atto. 

Dalla ricerca degli ultimi 25 anni (basata anche sui follow up a distanza di anni dal trattamento) emerge chiaramente che la presenza di ricadute è minima e molto poco frequenti anche gli spostamenti del sintomo.

Oltre ad una buona affinità con il terapeuta e con il metodo che questo utilizza, per la buona riuscita di una terapia è di estrema importanza la chiarezza dell’obiettivo terapeutico. Questo viene concordato solitamente in prima seduta ed eventualmente rivisto successivamente. 
In terapia strategica quindi è impensabile non essere consapevoli dello scopo dell’intervento terapeutico.

Si, assolutamente. Oltre alla mia esperienza, anche la letteratura scientifica indica che le psicoterapie online hanno un’efficacia sovrapponibile rispetto a quelle in presenza. 
Tuttavia mi riservo la possibilità di trattare alcune condizioni specifiche soltanto in presenza.

E’ bene ricordare che la terapie strategiche hanno statisticamente una durata media inferiore alle 10 sedute per molte delle problematiche più comuni (a differenza delle altre terapie che prevedono tempi medi ben più lunghi).
Inoltre le sedute hanno mediamente una cadenza quindicinale in fase iniziale per poi allungare aumentare le tempistiche (a differenza di molte altre terapie che prevedono incontri settimanali o oltre).

Le tariffe sono flessibili in funzione dei particolari bisogni dell’utenza e delle contingenze della vita. Variano da 60 a 90€.

La consulenza psicologica è una prestazione sanitaria. Questo significa che le spese documentate dal terapeuta si possono detrarre fino ad un massimo annuo di €15.493,71 a persona.
Alcune compagnie assicurative hanno incluso la psicoterapia tra le prestazioni rimborsabili ai loro assicurati. Per i lavoratori di certe aziende e categorie professionali, inoltre, il rimborso della psicoterapia è già automaticamente previsto negli specifici fondi di copertura sanitaria. Potrebbe essere opportuno richiedere informazioni in merito.